…Il call center gay? ..

Qualcosa di cui poter parlare e sparlare tra una telefonata e l'altra...


Il call center gay? ..Leggenda metropolitana o nuova figura-icona del multivariabile repertorio gay? ..Non so.. Però riflettendoci è incredibile non poter prendere in considerazione che il telefonista-venditore è entrato prepotentemente nella realtà gay… Oggi viviamo tutti una situazione di precariato quanto assurdo quanto travolgente.. ma è anche vero che la percentuale di telefonisti e telefoniste gay è in continuo aumento.. e l’ironia che contraddistingue il popolo gay ne fa un fenomeno non solo di denuncia ma un vero e proprio fenomeno di costume che diventa un qualcosa a cui ispirarsi e di tendenza… Penso alla telefonista del callcenter di Markette…
Un tempo era il fenomeno disco… Oggi è il fenomeno callcenter che si candida come nuova icona gay... E si sa.. metti anche solo due gay insieme e il tuo posto di lavoro diventa un pride…
Ragion per cui in contemporanea con il Pride di Bologna ho colto l’occasione per scrivere di questo fenomeno che farà sicuramente parlare e perché no anche sparlare…
Oggi le realtà gay entrano prepotentemente nel quotidiano. E’ evidente la volontà di cambiare con la richiesta di leggi che tutelino questi nuovi cambiamenti, le nuove unioni e le nuove famiglie. Un tempo parlare di omosessualità era più che un tabù.. Dagli anni cinquanta però anche se in ombra, c’è una gran voglia di parlarne; grazie ai nostri padri e madri attivisti gay, alla televisione e all’arte, alla moda e alla carta stampata, il mondo intero comincia a guardare a quel mondo carico di ironia, colore e patinato promuovendolo come fenomeno di costume. Basti pensare al glam rock.. dove non esisteva più la distinzione tra maschile e femminile anche se in un mondo ancora troppo virtuale dove ancora non si parlava apertamente di omosessualità. Ma era già una porta aperta… Dalla moda alle dragqueen, da Andy Warhol agli anni Ottanta però tutto spruzzava di fenomeno gay.. Il gay power era solo all’inizio
Oggi molto è cambiato.. Il mondo gay è sceso in piazza per chiedere ed ottenere i suoi diritti di riconoscimenti e di tutela… Molto è stato fatto.. ma i traguardi sono ancora tanti da raggiungere.. Pensiamo alle differenze legislative che vive il nostro bel paese a confronto con la cattolicissima Spagna… Lo stato-chiesa è veramente così tanto potente da mettere bocca su realtà che devono avere il proprio riconoscimento legislativo? Pensiamo anche a quanto la Sinistra della vecchia legislatura ha rallentato i tempi per l’emanazione di leggi che rappresentavano un punto forte all’interno della loro campagna politica… o al trattamento veramente poco dignitoso che ha avuto l’onorevole Luxuria all’interno del Parlamento e nel suo lavoro da parlamentare… Ma perché è ancora difficile superare questa soglia? ..Mi ricordo ancora il mio primo Pride… Nel duemila a Roma… Se ne parlava come se Roma avesse aperto la Porta Santa al demonio… Ma che figura ci facciamo davanti al mondo intero?
..Cosa dice invece il nuovo governo sulle realtà gay?
L’onorevole ministro delle Pari Opportunità ex soubrette (…e forse ci piaceva di più) Mara Carfagna dice che “i gay non sono più discriminati.. per cui non si può pretendere per le coppie omosessuali riconoscimenti simili a quelli garantiti alle famiglie, né patrocini del governo a manifestazioni che corrispondono più a logiche esibizioniste che ad altro..” Per non parlare quando in materia di Dico definiva gli omosessuali “costituzionalmente sterili” per il fatto che non procreano e quindi non possono costituire una coppia o tanto meno una famiglia… O quando invitò l’onorevole Luxuria a operarsi per non aver più il problema di quale bagno del Parlamento usare…
Alla faccia dell’Omofobia… Ma veramente gli italiani si sentono rappresentati da un ministro che spara così tanto a zero? E il nostro Presidente del Consiglio che dice? ..Sorride… ricordo solo un suo intervento sotto forma di barzelletta su cui definiva l’aids un pesticida per i gay…
Che ridere….. Potrei stare male.. Ma come dargli torto.. ha pure un numero considerevole di sostenitori gay capeggiati da Signorini… Forse meglio dire.. Che culo!…
Ho fatto questo lungo discorso perché incide veramente tanto la realtà politica su quello che offre il mercato del lavoro, e l’assenza di leggi che tutelino gli omosessuali fa sprofondare tutto ciò nella situazione di instabilità a cui oramai siamo abituati un po’ tutti… Facciamoci due risate comunque alla faccia loro… Il pregiudizio è ancora tanto pesante per chi vive questa situazione e chi ci ascolta, ma lavorare attraverso un filtro telefonico rende decisamente più facile sopravvivere in un paese che non tutela le realtà che cambiano… E così si diventa star dell’apparecchio telefonico… Incondizionatamente.. Senza pudore…Cercando di ascoltare, capire e colpire.. trasformandosi ogni volta nella voce che tutti aspettiamo.. Come una maschera, un vestito… Questa è la figura-icona che ne viene fuori…
Un po’ come avviene a teatro, come vivere un personaggio… per dimenticare anche la pressione mentale di questo lavoro.. e avendo un’icona come la Raffa nazionale che del telefono ne ha fatto più che uno status di espressione unica e irriverente.. per non parlare delle ragazze di Non è la rai.. quello che ne viene fuori è un ritratto tagliente, incisivo, diretto e accattivante senza precedenti…
Ho visto operatori telefonici diventare iene al telefono… mostri di venditori capaci di far scuola all’interno dei loro callcenter a casalinghe, laureati, studenti… tutte le categorie sociali. Operatori telefonici che chissà perché son tutti gay…
La loro arma vincente..? Charme.. Fascino.. e Seduzione…. Che tradotto in conti di fine mese significano tanti soldi….
In anni in cui Sex and the City diventa un vero e proprio manuale di sopravvivenza.... riuscirci ai giorni nostri diventa un’odissea… Il caro vita incombe e aspettare un assegno familiare o qualsiasi altro contributo sociale per un facente parte di una società che il governo non tutela e a cui non fa sconti nemmeno sulle tasse è veramente poco chic… cosi il motto diventa:
“Non prendetevela… Prendetevi tutto…”
e il callcenter è uno dei tanti luoghi dove applicarlo…

Cosa dire in conclusione…? Mi piacerebbe che questo piccolo articolo non rimanesse solo uno dei tanti… Uno sfogo o una finestra aperta e già richiusa per la valanga di pensieri che vi potrebbe travolgere… Spero però che tutto il mio discorso sia servito abbastanza per colpirvi nel vivo…
Per cui la conclusione la lascio a voi.. Avete la possibilità di lasciare tutti i commenti che volete.. Essere spudorati… ironici… Spietati… Buon divertimento…

Andrea Mascia

13 Comments:

Anonimo said...

Più che parlare di Call Center "gay" per definizione, è forse corretto parlare di Call Center come di un ambito lavorativo in cui, in misura maggiore rispetto ad altri ambiti lavorativi, ogni persona riesce a vivere meglio la propria sessualità.
Penso che questa situazione sia strettamente connessa alle caratteristiche di questo lavoro: tutti gli operatori telefonici diventano "uguali tra loro"
dinanzi ad un telefono, ed intrattengono un rapporto con i clienti a casa che proprio perchè non diretto, ma filtrato dall'apparecchio telefonico, riesce ad azzerare, qualora vi sia, ogni forma di diversità, ponendo tutti sullo stesso piano.

La realtà italiana odierna Andrea, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: fortemente cattolica, bigotta, e soprattutto per la presenza del Vaticano, altamente
retrograda.
Gli italiani sembrano accettare costantemente, e passivamente, ogni parola formulata dal Papa, che essendo per definizione il luogotenente di Dio sulla
Terra (almeno stando alla definizione cristiana), viene assurto a immagine della purezza e le cui parole vengono interpretate come dogmi assoluti.
Di tutto questo si serve la classe politica italiana che, soprattutto in campagna elettorale, conoscendo l'attaccamento di buona parte della popolazione ai valori religiosi, fà di tutto per accattivarsi le simpatie della Chiesa e mettere in risalto il carattere cattolico (vero o presunto) del proprio partito.
Risultato di tutto ciò: l'Italia, rispetto a tanti paesi in cui i Gay cominciano ad ottenere giustamente i loro diritti, o meglio, gli stessi diritti degli altri cittadini, come la Spagna di Zapatero da te citata, rimane il baluardo dell'arretratezza e dell'oscurantismo ecclesiastico.
Comunque, così come a suo tempo c'è stata l'emancipazione femminile, ci sarà pure l'emancipazione gay, che in parte penso si sia già verificata e che sia tutt'ora in corso... è solo una questione di tempo. Anche se riconosco che in virtù delle recenti affermazioni del Cardinal Ruini, che abbandonando dopo
17 anni il suo ruolo di Cardinal Vicario ha invitato i fedeli a, cito testualmente "combattere la grande sfida del regno del peccato che minaccia la fede cristiana nel comportamento e nel pensiero", i tempi si preannunciano mooooooolto lunghi...
Per concludere penso che la cosa più triste in tutto questo sia pensare che alle recenti elezioni politiche ad aprile, molti dei miei colleghi, gay dichiarati,
abbiano votato per una parte politica, quella capeggiata dal fantomatico "Popolo delle Libertà", in cui figuravano all'interno ex esponenti di AN
(confluito nel PDL proprio prima delle elezioni) che sicuramente non avevano a cuore i diritti dei gay, che da questa parte politica sono sempre stati considerati come "diversi".

Bolivar

Anonimo said...

Concordo in pieno con Bolivar.
Ma soprattutto volevo dire:
Tommy e Mauro gay!

Anonimo said...

e marco maffei dove lo lasci....

Anonimo said...

Grande Marko,

hanno pubblicato il tuo articolo sul precariato dei callcenter su "Bella Ciao"

http://bellaciao.org/it/spip.php?article19856

Roberto Guidi

ps
tommy, togli questa maledetta verifica dei caratteri!

Anonimo said...

Ragazzi,abbiamo superati i 4000!!
Vi ringrazio tanto di tutti i commenti.
Continuate così copiosamente,partecipate di cuore,mi raccomando.
M.M.

Anonimo said...

Quand'ero ragazzino i gay mi facevano schifo, li prendevo x culo... che gaggio che ero! Poi mi sono diventati indifferenti, della serie "facciano qual che vogliono ma non voglio avere niente a che fare con loro" e mai mi sarei sognato di uscire o addiruttura fare amicizia con gay! da quando lavoro al call center il mio pensiero si è ribaltato: ne ho conosciuto tantissimi, anzi più che conoscerli ho scoperto che li conoscevo già, anzi ne ERO CIRCONDATO E NON ME NE ERO ACCORTO!!! In definitiva ho scoperto che sono bravissime persone, certo ci sono le eccezioni, ma devo onestamente ammettere che mi trovo meglio con loro che con gli etero... Sarà forse il fatto di avere la sicurezza che non ci proveranno mai con la mia donna? Non lo so quel che so è che i migliori amici che ho sono gay. E quindi? Il punto è:
-se viviamo in questa realtà dove nei call center i gay vengono accettati, perchè ho conosciuto uno che è VISIBILMENTE omosessuale ma fa finta di non esserlo? Lui mi sta sul cazzo!!! Rinnega se stesso!! Almeno stesse zitto, ma afferma a chiare parole di essere etero raccontando false avventure con donne!! E si rese persino ridicolo quando con una vocina fievole ed effeminata mi disse: "Là cussa... Una passar'è minca...."
Siate voi stessi.
Ciao.

Ryo

P.S. Ho conosciuto una tipa che disse a 2 gay: io non ho niente contro i gay, mi stanno simpatici...Ma se avessi un figlio gay.....Tiè(facendo le corna)!!
Viva la sincerità :)

Anonimo said...

Ho sempre avuto rapporti con i gay,da quando ero bambino(per favore non fate battute suallide!).
Ma reputo che il lavoro nel callcenter mi abbia permesso di conoscere ulteriormente la loro "dimensione",anche se non farò mai affermazioni banali del tipo "loro sono più sensibili" o "hanno più estro".
Per me sono esattamente come noi,semplicemente hanno gusti sessuali diversi.
Onestamente,se dovessi scegliere,preferirei una rossa ad una bionda.
W la diversità,w i gay,w Mascia.
Ma soprattutto,che squallido:in questo blog si commentano solo le interviste video e mai gli articoli.
Costa così tanto leggere quattro righe?

Anonimo said...

le 4 righe le abbiamo lette, ma lasciano del tutto indifferenti che non viene voglia di commentare

Anonimo said...

eheheheheheh,vuoto

Anonimo said...

che stupidi questi due ultimi commenti.
Non credo abbian letto neanche l'articolo.

Anonimo said...

ragazzi dopo il no-cav vogliamo essere più numerosi perchè l'intervanto della guzzanti sia veramente più che un manifesto. non esiste che l'informazione debba essere filtrata... Mai più... Vi prego reagite.. siate reattivi... abbiamo una grande responsabilità nel dover dire basta al mal governo! non esiste che la satira sia messa al bando! Non esiste che la verità si debba sapere dai comici che a dirla tutta sono i veri intellettuali che mancavano A QUESTO PAESE... BASTA BASTA BASTA....
Mi riferisco a chi operatore telefonico avete votato berlusconi..
Grazie per aver dato un contributo regresso a voi stessi e anche a noi... Questa non è televisione! Siamo stanchi.. Vogliamo vivere in un paese che tuteli noi.. Non la chiesa non la carfagna non il nano!
siate gay e scendete in piazza!!!!!

Anonimo said...

Riferito a Ryo: bella fauna e magari flora al tuo call center!

Naoto

Anonimo said...

Thanks for writing this.

Siete precari? Non ditelo mai alle ragazze !

Un urologo di Firenze ha affermato che la condizione di lavoratore precario avrebbe effetti devastanti su una parte corporea precisa, tipica dei maschietti. Proprio quello a cui Woody Allen alludeva quando diceva «Il cervello è il mio secondo organo preferito». Secondo questo medico stress e incertezze farebbero uno sfacelo dell’orgogli ovirile. Non vi dico neppure le percentuali di guai del tipo “troppo presto” e del tipo “manco per sogno” che secondo questo studio toccherebbero a chi non ha un lavoro sicuro. Tipo “uno ogni due è in un bel guaio”. Ora, per prima cosa io voglio assicurare a tutti i miei amici precari che sono assolutamente convinto che queste statistiche non riguardano loro. Ma consiglio loro, in futuro, quando capitasse di conoscere qualche innamorabile signorina, di mentire spudoratamente sulla loro condizione lavorativa. Capite che, se fino ad adesso la mancanza del posto sicuro poteva essere un problema con quante mirano all’accasamento a breve, con questo studio ci si trova con una cattiva fama anche nelle più occasionali delle relazioni. Quindi alla classica domanda «tu cosa fai?» rispondete
«Sono un bohemien». Presentate il vostro lato artistico. Parlate di genio e sregolatezza, insomma, cose che fanno pensare più a eccessi sessuali che al contrario.

Ora, per equità, attendo con ansia uno studio sugli effetti dello stress sugli urologi.

Da "lapis in fabula" di Chicco Gallus