This is Call Center?

Vari punti di vista ,sui Call Center, di operatori che hanno provato questo mestiere e ne sono rimasti "gradevolmente" colpiti.
Aiutaci anche tu ad arricchire il post con altre storie vissute in prima persona o trovate sul web.
Rammentiamo di riportare i link in cui si trovano le testimonianze.


15 Comments:

Anonimo said...

da :
http://www.ciao.it/Con_la_C__Opinione_814353

Ciao ragazzi sono tornata con un'esperienza disastrante da raccontarvi.
A metà Gennaio ho deciso di fare un colloquio presso un call center di Cagliari giusto per guadagnarmi qualche soldino, visto che era un lavoro che mi permetteva di studiare tranquillamente.

Questo call center, appunto la Costa Call (situato a Cagliari nel palazzo in vetro con la cupola gialla a Monreale Pirri al 7° piano), per chi conoscesse la zona, si è presentato molto bene ai miei occhi:
situato in un bel posto, molto pulito, spazioso, ben attrezzato e con tantissimi operatori..
Il primo giorno ho fatto un colloquio in cui mi è stato spiegato che venivo pagata per quanti contratti facevo, che i contratti venivano retribuiti 10€ lordi l'uno e che prendevo il fisso di 600€ (sempre lordi) al raggiungimento dei 62 contratti.
Insomma tante belle parole che mi hanno convinta a tornare il giorno dopo per l'ascolto.

L'ascolto in altro non consiste che nell'affiancamento con un operatore più "anziano" che fa sentire la telefonata tipica e che spiega la varie sigle da inserire nelle anagrafiche.
Ah dimenticavo il call center all'epoca lavorava per TELE 2.
Faccio mezz'ora di ascolto per tre giorni di fila..
Al quarto giorno una delle responsabili mi fa il "corso" se così si può definire dato che in mezz'ora mi ha spiegato tutte le offerte Tele 2, mi ha fornito tutto il materiale cartaceo con i vari script e le registrazioni attinenti e mi dice che da lunedì posso iniziare a lavorare.
Il Lunedì torno tutta gasata e mi fanno leggere il contratto e me lo fanno firmare.
Niente di strano, tutto regolare..
poi mi fanno compilare un foglio per l'INPS dicendomi che poi avrei ricevuto di entrambi la copia...
Sto ancora aspettando quella dell'inps dopo vari solleciti..

Comunque dalla prima settimana comincio a notare varie stranezze, gli operatori prendevano a urla e mancavano di rispetto ai clienti, le pause che mi erano state garantite ossia due al giorno di 15 minuti non mi venivano mai date, al max una proprio quando mi vedevano svenire dalla fame.
Ogni sacrosanto giorno prendevamo la sgridata generale per alcune stronzate (scusate il termine) commesse da alcuni operatori, ma le cose diventavano sempre più pesanti e mi sentivo trattata come una bambina delle elementari, ramanzina per aver pasticciato la sedia, per i telefoni, per la carta igienica..insomma uno schifo e purtroppo in tutto ciò c'era un'unica cosa che mi teneva legata a loro..
30 giorni di vincolo nei quali non potevo rescindere il contratto.

Ogni giorno cresceva in me l'ansia di voler scappare e avendo un contratto con nessun vincolo di subordinazione sapevo di poterlo fare e così per mia fortuna ho beccato l'influenza!!
Sono rimasta una settimana a casa tranquilla senza sentire le loro urla quotidiane!!
Allo scadere dei 30 giorni però io avevo raggiunto un bel pò di contratti,per cui dato che mi servivano i soldi ho deciso di tener duro per altri 15 giorni per concludere il mese di febbraio e così a metà marzo avere il mio stipendietto.

Nel frattempo l'aria era irrespirabile lì dentro, succedevano cose a dir poco assurde, una responsabile che ha preso per il collo un ragazzo e lo ha sbattuto fuori con minacce ecc.
I primi di marzo io ho continuato a fare la bella faccia giusto per essere pagata perchè scopro da un mio amico che il Costa Call era rinomato per i non pagamenti..

Succede nel frattempo che trovo un altro call center in cui le persone maltrattate dalla Costa si riversavano, faccio il colloquio e la prova e vedo che l'ambiente è totalmente differente e decido che una volta pagata sarei andata a lavorare per loro.
Nel frattempo la Costa,che ha soltanto truffato i clienti che chiamava perchè a tantissimi operatori non onesti arrivavano mazzi di recessi, dichiara fallimento alla Tele 2 e passa a Tiscali cambiando pue il nome in Pb Comunication, ovviamente noi operatori sopravvissuti ci siamo trovati malissimo i primi giorni, io comunque nonostante avessi già deciso di andarmene continuavo a fare le mie sei ore giornaliere e a fare tanti contratti tra cui vari tutto compreso che mi valevano doppi.

L'altro giorno mi danno la busta paga finalmente..con due assegni di cui uno mi dicono loro stesse essere in nero e che me lo facevano figurare come bonus.
Io sono andata prontamente in banca da un mio amico che mi dice che posso ugualmente cambiare entrambi gli assegni e che nel caso in cui dovesse succedere qualcosa chi ne avrebbe risposto sarebbe stata l'azienda.
L'indomani presento le mie dimissioni...

Sono stata minacciata costretta a non andarmene e praticamente sequestrata.
NON STO SCHERZANDO!!
Mi hanno detto: che io non potevo andarmene (nel mio contratto c'è scritto testuali parole "entrambe le parti possono rescindere il contratto in qualsiasi momento), che dovevo lasciarli un fondo per tutelarsi da recessi(non appare nessuna clausola nel contratto che menzioni ciò), che tanto sapevano dove abitavo, che se me ne andavo me l'avrebbero fatta pagare e che dovevo dare 15 giorni di preavviso(nessuna clausola a riguardo) perchè così loro non mi avrebbero pagata.
Mi hanno fatta tornare in sala alla mia postazione e per sei ore ho dovuto telefonare mentre piangevo perchè non sapevo che fare.
Mi sono sentita piccola e indifesa e davanti alle loro minacce ho ceduto..

Prima di andare via ho dovuto dire "ci vediamo domani..." ho firmato una lettera di dimmissioni che ho consegnato alla segretaria e sono FUGGITA!! oggi ho tenuto il mio telefono spento per evitare che mi chiamassero.
Comunque al più presto andrò all'ispettorato del lavoro per denunciare tutti questi sopprusi.
Ragazzi di Cagliari non andate mai in questo Call Center!!!
Spero di esservi stata utile con la mia pessima esperienza.
ciao a tutti

Anonimo said...

da:

http://precariostabile.wordpress.com/2006/08/25/storie-di-ordinaria-precarieta-nei-call-center/


Il contratto che non c’è…

Siamo un gruppo di precarie e precari che hanno lavorato, negli ultimi due mesi, in un piccolo call-center romano. Un lavoro part-time all’interno di un appartamento nella centralissima Piazza Bologna leggermente adattato a postazione lavorativa. Innocuo, invisibile… come tanti.
L’ambiente sembra familiare, facciamo il colloquio e firmiamo un apparente contratto di tipo occasionale. I primi dieci giorni sono di prova e veniamo pagati (5 euro) ogni volta che un consulente/venditore riesce a chiudere un contratto Txxx attraverso un appuntamento preso da noi. La nostra retribuzione quindi non dipende solo dal nostro lavoro e in pratica regaliamo dieci giorni della nostra vita a questa società, con la speranza di essere confermati e iniziare una collaborazione a progetto con un fisso orario.(5.58 euro netti)
Iniziamo a lavorare “a regime” ma di contratto non se ne parla neppure. Le risposte ai nostri dubbi hanno solo il merito di aumentarli e progressivamente comincia il mobbing: ogni giorno “siamo bassi” rispetto agli standard (come dicono loro), quasi ogni settimana ci prospettano nuove offerte commerciali da proporre al telefono e nuovi compiti lavorativi (la maggior parte delle volte eliminati dopo pochi giorni di prova), cominciano gli attacchi personali e le provocazioni contro chiunque degli operatori chieda informazioni in merito alla retribuzione o alla natura stessa del lavoro, uno di noi decide di licenziarsi.
Lavoriamo senza cuffie, in una stanza piccola e senza uscite di sicurezza o estintori, e per di più i data-base cartacei di cui disponiamo sono talmente scarsi che siamo obbligati a richiamare gli stessi utenti fino a 12 volte di seguito….
Tra una telefonata e l’altra ci rendiamo conto che tra l’altro quel foglio/contratto che abbiamo firmato vale quanto un rotolo qualsiasi di carta da culo qualsiasi. Non c’è la data di inizio del lavoro, non rientra in nessuna tipologia contrattuale, praticamente è in nero.
Tra una telefonata e l’altra cominciamo ad organizzarci per acquisire informazioni e decidere collettivamente cosa fare. Siamo 8 in tutto, 6 donne e 3 uomini. Veniamo da percorsi di vita differenti, da parti di Italia lontane e diverse, da esperienze lavorative variegate e complesse, ma è incredibile come le nostre storie siano accomunate da una sola parola: PRECARIETA’.
Ci siamo rivolti a uno dei diversi sportelli di informazione e di lotta sul lavoro aperti nella città di Roma per condividere ed aumentare le nostre informazioni e quindi le nostre possibilità di rivalsa rispetto a una situazione lavorativa a dir poco insopportabile, e in sei abbiamo deciso di iniziare un percorso vertenziale contro i nostri datori di lavoro.
E così quando, dopo due mesi di lavoro senza aver visto ancora un euro, forniamo una richiesta scritta per avere un contratto regolare, casualmente nel giro di pochi giorni veniamo praticamente licenziati con la scusa della fine del loro rapporto con Txxxxx.

Siamo stanchi di fare lavori di merda e non tutelati e siamo stanchi di dover sopravvivere, per questo decideremo insieme come reagire di fronte a questo licenziamento collettivo e ingiusto.
Vogliamo rendere pubblica la situazione di assoluta precarietà e illegalità della nostra esperienza lavorativa, perché crediamo che uno dei modi possibili per autotutelarci come precari@ sia raccontare e informare su tutte le realtà lavorative che in modi diversi sfruttano il nostro lavoro e la nostra vita.

La società di cui parliamo è la xxxxxxxxxxx, che gestisce anche un altro call-center in zona Tiburtina e che in questo periodo ricerca nuove operatrici telefoniche per Fastweb. Gli annunci sono presenti anche su PortaPortese, invitiamo tutti e tutte ad evitare qualsiasi contatto con questi giovani e rampanti sfruttatori.

Diffidare è meglio che telefonare!!!

Siamo sicuri che queste situazioni irregolari e invisibili non siano una rarità in questa città, ma siano migliaia…. Parliamone!!!

Comitato precarie e precari call-center

Per info e contatti: zoe@inventati.org; mattapiu@hotmail.com

Anonimo said...

Il call center è una delle più belle invenzioni dell'umanità.

Il call center risolve i grandi problemi di tutte le aziende della terra.

Come funziona? assumi una serie di neo-diplomati, gli fai un contratto a tempo determinato tipo un co.co.co. o uno di quelli che vanno di voga ora, lo sottopaghi quanto ti è più permesso dalla legge, meglio se lo fai al nero e poi gli dai un telefono e gli dici "farai assistenza tecnica". Lui simpaticamente chiederà: ma di cosa? e tu "questo non te ne deve fregare un cazzo, una cosa, una sola regola: tu non hai superiori, se un cliente protesta lo lasci sfogare, non gli puoi passare nessun superiore perchè non ci sono superiori, non gli devi dare altri numeri di telefono perchè non ci sono altri numeri di telefono. Lo devi far incazzare allo sfinimento, farti offendere fino a che lui non si arrenderà e riattaccherà. Non cedere mai e non dargli mai contro, IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE, MA NON PUOI FARE UN CAZZO PER RISOLVERGLI IL PROBLEMA".

Questo è lo scopo dei call center, è proprio così!

Vi ci siete mai inbattuti?

http://www.zenigata.it/contributi/tommaso/callcenter.htm

Anonimo said...

Operatore: Supporto Tecnico, buon giorno.
Utente: Con chi parlo?
Operatore: (ahhh. cazzo, ma non te l'ho appena detto??) Col supporto tecnico, in cosa posso esserle utile?
Utente: Si, guardi, ho un problema.
Operatore: (Si, credo proprio che abbia un problema perchè non credo che mi abbia chiamato per salutarmi, stronzo) Che problema ha?
Utente: Non posso entrare in rete!
Operatore: (Ma và, che strano...) Che messaggio di errore le dà il computer?
Utente: Guardi, appare un messaggio che dice: 'U-S-E-R-N-A-M-E- -N-O-T- -F-O-U-N-D', ma non so perché...
Operatore: Bene, quale è il suo 'Username'?
Utente: Che cosa è un IUSERNEIM?
Operatore: (Dio mio... e si suppone che conoscano l'inglese, sti...) E' il nome Utente che usa per connettersi alla rete...
Utente: Ah, non ne ho idea...
Operatore: (un altro...) Guardi, ogni volta che accende il computer appare una finestra dove ci sono tre campi. Il Primo dice 'Username', il secondo 'Password' e il terzo 'Domain'... Che cosa dice il primo campo?
Utente: Non dice niente... Aspetti!, si c'era scritto qualcosa, ma l'ho cancellato!
Operatore: (Figlio di P...! Come diceva mio nonno, nelle mani di un coglione, non brucia neanche la polvere da sparo) Bene, quale è il suo nome?
Utente: Perché?
Operatore: (Mi stai prendendo per il culo, brutto bastardo?? Come "perché"?? Perché ti voglio conoscere meglio?) Perchè se mi dice il suo nome posso cercare nel database il suo 'Username'...
Utente: Davvero?
Operatore: (No... davvero no...) Si.
Utente: Okey, mi chiamo Emiliano Pagani.
Operatore: (Ero sicuro che avevi un nome del cazzo...) Ok... Un momento per favore...
Utente: Cosa sta facendo?
Operatore: (Come se capissi se ti dico cosa sto facendo) Cercando il suo nome nel database.
Utente: Ah... E come fa?
Operatore: (merda, merda, merda, merda...) Guardi, sto facendo una Query nel database.
Utente: Cosa è una cueri?
Operatore: (passo...) ...
Utente: Pronto? E' ancora lì?
Operatore: (No figlio di put..., dove vuoi che vada?) Si, ancora un momento per favore.
Utente: Va bene. Il fatto è che sono preoccupato perché è da più di tre mesi che non leggo la mia meil.
Operatore:(E ti preoccupi solo dopo 3 mesi? Ma vaffan...) Non si preoccupi, in un momento lo risolviamo.
Utente: Grazie, caro.
Operatore: ("Grazie, caro"?? Ha detto "Grazie, caro"?? Va a finire che questo rompiscatole è anche finocchio!) Ecco qua, il suo Username è 'EPAGANI'
Utente: Okey, Che cosa ci faccio con quello?
Operatore: (Fatti un tatuaggio sul culo!!! Cosi la prossima che mi chiami per un problema, basta che ti dica - mettiti uno specchio da dove ti hanno partorito, razza di coglione!) Si ricorda quello che le ho detto sulla finestrella che appare all'inizio?
Utente: No...
Operatore: (Minchiaaaa... così imparo a fare domande!!!) Guardi, quando accende il computer...
Utente: Ah, si! Ora ricordo...
Operatore: (Miracolo! Dio esiste!!) Bene, allora lo scriva in maiuscolo nel primo campo in alto e in quello sotto scriva la sua password.
Utente: Quale pasguor?
Operatore: ("Pasguor"? Questo bastardo mi sta prendendo per il culo...) PASSWORD! E' la "chiave" che usa per connettersi in rete...
Utente: Ah, va bene, il mio nome è Emiliano Pagani!
Operatore: (Appunto... potevo starmene a casa a letto... al caldo...) OK...
Utente: Okey...
Operatore: ("Okey"??, ma #%*/![^>\&......?) ...
Utente: Allora? E' ancora lì?
Operatore: (No, mi sto trombando tua madre figlio di una gran puttana. Vaffanculo te, la zoccola che ti ha fatto e il fottutissimo cornuto di tuo padre, CAZZO!!!!!!) Sì, signore sono qua.
Utente: Qual è la mia pasguor?
Operatore: (E perchè cazzo credi che la debba conoscere?) Guardi io non la conosco, quella parola la deve sapere solo lei...
Utente: Ah, si?
Operatore: (No...) Si...
Utente: Mi faccia pensare... Non sarà 'Emiliano'?
Operatore: (Noooo...)
Utente: Aspetti che provo...
Operatore: (Non ci posso credere...)
Utente: Si, è quella!! Immagini che ce l'ho scritta qui vicino su un POST IT! E dice anche 'yuserneim', 'pasguor' e 'domein'. Meno male che avevo questo fogliettino. Arrivederci!
Operatore: Arrivederci e buona giornata...
Utente: Grazie lo stesso!
Operatore: Arrivederci e grazie per aver chiamato...

Preso da:

http://www.superkappa.com/index.php/homepage/txt/txt_-_presi_in_giro/txt_-_call_center


Mitikoooooooooooooooo

Anonimo said...

Ieri notte a lavoro mi arriva la seguente telefonata (ormai se non ne ricevo almeno una per turno, non mi sembra nemmeno di aver lavorato ..):

Cliente: "Buonasera, vorrei un numero di telefono di quelli per fare sesso" (testuali parole)

Io: "Se vuole posso lasciarle al massimo numeri e indirizzi di night club, ma non disponiamo di questa tipologia di numeri, mi spiace.."

Cliente:"Non mi può dare il suo numero?"

Io:"Guardi, non sono interessata e comunque non intendo lasciarle il mio numero di telefono".

Cliente:"Ci tengo a precisare che non volevo dire che lei è una di quelle.. solo che mi piace molto la sua voce.."

Io:"Sì ma tanto il mio numero non glielo lascio lo stesso .. (ieri ero più acida del solito) .. come le ho detto posso solo lasciarle dei nominativi di night club."

Cliente:"No, a me interessava il suo di numero.. o quello o niente.." (riaggancia)

Bene, allora fatti una sega mentre controlli il credito residuo sul tuo cellulare.. testa di cazzo.

Preso da:

http://settegiorni.iobloggo.com/archive.php/tag/call-center

Anonimo said...

Mi chiamo Federica D'Arienzo, ho 33 anni e per 4, fino al 30 settembre ho lavorato nella famosissima «Atesia», l’azienda di cui - nella puntata di Ballarò dello scorso 23 ottobre - l'onorevole Diliberto ha enfatizzato la stabilizzazione dei lavoratori. Come mai però non viene mai detto che si tratta di una finta stabilizzazione? Come mai io dopo 4 anni di lavoro 6 giorni su 7 con turno dalle ore 20.00-02.00, sono stata costretta ad andare via proprio quando mi proponevano questo bellissimo contratto a tempo indeterminato? Come mai l'onorevole Diliberto e i sindacati non hanno detto quale è stato il prezzo che hanno dovuto pagare i lavoratori di «Atesia»? Sia coloro che sono stati assunti che quelli che sono stati costretti ad andarsene?

Il nostro turno di lavoro era di 6 ore ed è stato ridotto a 4, i giorni lavorativi erano 6 e sono stati ridotti a 5, da 36 ore settimanali a 20 ore settimanali, da un turno fisso a delle turnazioni massacranti che ci impediscono di poter fare un altro lavoro a meno che non sia nelle vicinanze di «Atesia», da uno stipendio di 1000-1200 euro a uno stipendio di 550 euro! Vi rendete conto? 550 euro! Come si può chiedere a una persona che è già povera con 1000 euro di guadagnarne la metà? Come si può costringere una persona che per anni ha dato la propria professionalità a firmare un «verbale di conciliazione», ossia una «liberatoria», nella quale si rinunciava agli anni di lavoro precedentemente prestato in azienda, ai contributi mai versati da «Atesia», alle ferie non godute, alla maternità non goduta, alla malattia non goduta, rinunciare a ogni eventuale richiesta da parte del lavoratore nei confronti dell'azienda? Io sono stata costretta a non accettare il contratto a tempo indeterminato perché non posso vivere con 550 euro al mese, ne spendo 250 per recarmi tutti i giorni da dove abito (Fiumicino) fino in «Atesia» (Cinecittà) perché sono 86 km al giorno! Pago un mutuo per una casa che ho comprato quando un lavoro serio ce lo avevo, di 725 euro al mese!

Fate due conti 725+250= 975 euro! Dove li trovo gli altri 425 per il mutuo se con le turnazioni che ci hanno dato non posso fare un altro lavoro? E non ci ho messo il costo delle bollette e della spesa per poter mangiare! Sapete che lavoro sto facendo ora? La prostituta per poter pagare il mutuo! Ma questo i sindacati e Diliberto lo sanno? Se non lo sanno fateglielo sapere.

Federica D'Arienzo

da www.tgcom.it


http://www.imli.com/cgi-bin/mt-comments.cgi?entry_id=780

Anonimo said...

SONO MARI HO LAVORATO IN UN CALL CENTER VENDEVO TELE1 HO RICEVUTO MOBBING PER GIUNTA NON MI HANNO PAGATA OLTRETUTTO SE FAI STORIE INSERISCONO GLI OPERATORI IN UNA BLACK LIST IN MODO DA NON FAR TROVARE ALTRO LAVORO SONO SCHIFFATA PER COME CI TRATTANO VERGOGNOSO

Anonimo said...

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Anonimo said...

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Anonimo said...

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Siete precari? Non ditelo mai alle ragazze !

Un urologo di Firenze ha affermato che la condizione di lavoratore precario avrebbe effetti devastanti su una parte corporea precisa, tipica dei maschietti. Proprio quello a cui Woody Allen alludeva quando diceva «Il cervello è il mio secondo organo preferito». Secondo questo medico stress e incertezze farebbero uno sfacelo dell’orgogli ovirile. Non vi dico neppure le percentuali di guai del tipo “troppo presto” e del tipo “manco per sogno” che secondo questo studio toccherebbero a chi non ha un lavoro sicuro. Tipo “uno ogni due è in un bel guaio”. Ora, per prima cosa io voglio assicurare a tutti i miei amici precari che sono assolutamente convinto che queste statistiche non riguardano loro. Ma consiglio loro, in futuro, quando capitasse di conoscere qualche innamorabile signorina, di mentire spudoratamente sulla loro condizione lavorativa. Capite che, se fino ad adesso la mancanza del posto sicuro poteva essere un problema con quante mirano all’accasamento a breve, con questo studio ci si trova con una cattiva fama anche nelle più occasionali delle relazioni. Quindi alla classica domanda «tu cosa fai?» rispondete
«Sono un bohemien». Presentate il vostro lato artistico. Parlate di genio e sregolatezza, insomma, cose che fanno pensare più a eccessi sessuali che al contrario.

Ora, per equità, attendo con ansia uno studio sugli effetti dello stress sugli urologi.

Da "lapis in fabula" di Chicco Gallus